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    • Ross

    • 05/03/2014 in Casa

    irene grandi e il pischello del 9° piano di Collins St.

    … Esattamente dopo tre settimane in terra cangurese-koalese e di tutto quello che ti uccide solo guardandolo, ho ricevuto il mio primo insulto.

    Mat, l’italiano  del luxury food & beverage  di Melbourne, il mio possibile compagno di viaggio on the road, il ragazzo con lo skate e i maglioni con colori pastello, mi ha dato il colpo di grazia “riconoscendo” una vaga “somiglianza”  della sottoscritta con irene grandi.  Ecco: posso definirmi ufficialmente “out”, socialmente fuori da qualunque canone estetico ed etico (perchè si’… è una questione etica!!!).  Beh… dopo la Schneider di “Ultimo tango a Parigi” sono passata ad Emma Marrone (anche detta “la Brown”, come la chiamavano due mie ex coabitanti) fino a diventare Irene Grandi. Una scalata sociale da brivido. Uccidetemi.

    Bref… Mat è partito questo tardo pomeriggio. Mat è partito solo. Il suo equipaggiamento faceva paura:

    zaino made in China( 25 dollari au), distruttosi dopo circa 20 minuti

    tazza bianca metallica del dopoguerra

    coltello da cucina e uno tipo francese (di cui non ricordo il nome, onestamente …PEll-e qualcosa)

    una tenda micro e poco rassicurante  (probabilmente una decina di mie mutandine , cucite e architettate in una certa maniera, proteggono di più. Indubbio)

    uno spazzolino da denti e un dentifricio in una tasca dei pantaloni

    scorte acqua (-2 prima di prendere il treno)

    una micro spesa da “me magnerei anche l’anima de li mortacci mia ma non posso”, a base di 1 pesca+ 1 pomodoro+ 1 panino+ fette prosciutto cotto random+ 1 banana+ 1 bott acqua grande formato ( l’80 % della spesa, come la scorta d’acqua, è stato consumato prima di prendere il treno)

    Buon viaggio Mat! Miss you.

     

    Alla fine ho scelto: resto e cerco un lavoro.

    Resto e “spizzo” la vita del ragazzo del nono piano di Collins Street.

    Chi è il ragazzo del nono piano di Collins Street?  Ecco, non lo so nemmeno io. Fatto sta che mi rilassa osservare quelle sue piccole cose, quelle sue piccole abitudini da “pischello” sbattuto su un letto dalle lenzuola damascate, mentre io mi godo comodamente il tutto, consumando sigarette sul mio micro balcone.

    Si, il pischello di Collins Street è nient’altro che il mio “dirimpettaio”. Una distanza di 20 metri  e di due piani ci separa. Riesco a capire solo da pochi giorni il potenziale di racconto che nascondono tutte queste persone che si affacciano nel cortile interno di Collins. Lui, però, è l’unico che mi ha colpito.

    Scriverò di lui.

    Scriverò della sua stanza: della bicicletta stile anni 70 con il sellino tanto tanto alto, appoggiata sulla parete di sinistra, delle sue scarpe da ginnastica blu e bianche sparse per il pavimento, del suo armadio che appena intravedo ma che è sempre aperto e mai in ordine, della sua cesta bianca del bucato sempre piena ai piedi del letto, della sua borsa stile etnico e degli auricolari del suo ipod sempre fuori dalla tasca interna (tutto rigorosamente accanto al suo letto, sul pavimento), delle sue due chitarre (di cui una, sempre sul letto).

    Il ragazzo del 9° pian ha un mac e  credo viva sul quel kazzo di letto.

    Primo “incontro”: Guitar &Mac

    Si destreggiava tra chitarra e video in loop sul mac.  Nessun pudore, nessun interesse se non il semplice ritagliarsi spazio e tempo per quello che ho capito possa amare: la musica e i film (devo capire di che natura…). Insomma: finestre spalancate e disinteresse per il mondo circostante. Amo questo tizio.

     

    Secondo “Incontro”: No shoes

    Fumavo la mia solita sigaretta ed ecco che noto “la novità”: l’amica o amichetta o “pischellaDelPischelloDelNonoPiano”. Suonano insieme: lui sempre sul letto (capirai, ce vive!!) e lei sul pavimento con un savoir-faire da figlia dei fiori- Woodstock senza allucinogeni (non ne sono certa…). Insieme, scalzi-issimi,  bellissimi e hippies-issimi. Amo questi due tizi.

    Terzo “Incontro”: la “ravanata” (ovvero: la grattata) 

    Ognuno di noi ha un potenziale di racconto, ognuno di noi è poetico, ognuno di noi si “ravana”. Ammettiamolo. C’e’ chi lo fa con classe e chi, come il ragazzo del 9° piano, lo fa in modo borderline.

    Gettato sul suo letto,di spalle,  con il suo Mac e con i suoi film, indossa maxi pantaloncini e canotta bianca (alla Backstreet Boys) . ManinaSinistraGrattaCuletto&sopra&sotto&dietro&avanti&Testa + climax: AnnusoAscella&Manina . Intanto la mano destra combatte tra mac e cellulare. Questo tizio è multitasking. Non lo amo come prima, ma sono certa che sarà una fonte di interessanti racconti.

    Ragazzo del 9° piano di Collins Street, benvenuto nel mio club esclusivo. Ci sono solo io (e Irene Grandi).

    https://www.youtube.com/watch?v=2tye0EEvOrk