• RSA: il paradosso dell’autrice a tratti alcolista

    https://www.youtube.com/watch?v=z1zsRRt1FWE&feature=youtu.be

    “‘What? You mean you’d dare drink right after getting out of jail for intoxication?’
    ‘That’s when you need a drink the most.’”
    —Charles Bukowski, Factotum

    … che Charles mi perdoni..

    Venerdì 13 Marzo 2014:

    Ross Ro supera a pieni voti il test RSA nella città australiana di Melbourne, nello stato del Victoria.

    E’ iniziata una nuova Era. Mi sento paradossalmente diversa. Mi dispiace Charles.

    … Bref… iniziamo.

    Siete emigrati ma siete anche giovani (non più), carini (ci proviamo) e squattrinati (…) e avete deciso di cercare lavoro nella ristorazione (o anche detta Hospitality) nel continente cangurese?

    Beh.. il vostro curriculum e la vostra esperienza (per l’utilità delle lauree cfr. precedente post) non sono nulla se non avete un attestato, chiamato appunto RSA, che certifica la vostra responsabilità nel servire alcolici.

    “Che vordì?” 

    Vordi’ quanto di più lontano ci sia dal mio modus operandi in campo alcolico.

    (Letteralmente) Vordì: RSA= Responsible Service of Alcohol

    Spieghiamoci: Se uno di voi si presenta nel mio (presunto) bar e mi domanda, ubriaco fradicio (o anche detto INTOXICATED), un cocktail o anche solo una piccolissima birretta, LA SOTTOSCRITTA  ha il dovere di  non servirti  nemmeno una goccia di alcohol. Della serie: muori sobrio, stronzo.

    Scherzi a parte, mai nella mia vita , ho capito quanto sia brava in materia alcolica. LE SO TUTTE!!!! So riconoscere i sintomi dell’intoxicated, so il contenuto (in milligrammi )dell’alcohol in ogni “bevanda maledetta”, so come si reagisce in hangover e  quanto l’alcol impiega ad “uscire” dal vostro bellissimo corpicino.

    Insomma: 20 domande, nessun errore.

    Ho un problema: ora lo so.

    Ascoltare discorsi sull’abuso dell’acohol, sul divertimento “responsabile”,  guardare video dimostrativi di pessimi attori che si fingono ubriachi e baristi gentili che declinano cocktail con sorrisini, mi ha solo fatto desiderare LA MATERIALIZZAZIONE di un martini cocktail (con tanto di olivetta), su quella kazzo di scrivania.

    Un pesce fuor d’acqua, IO.

    Io che ho un attacco di panico se ho solo mezza bottiglia di vino nel frigo, IO che non ho una foto senza un cocktail in mano, IO che non ho un ricordo netto e chiaro di alcune (forse quasi tutte) serate degli ultimi anni, IO che convivo con le mie piccole ulcerette, IO che amo bere con amici e nemici, IO che “da alticcia” posso parlare anche con il peggio rompiballe della storia e riesco anche a divertirmi (peccato che poi non me lo ricordo), IO che affogo il gelato nel whisky (e non il contrario) e tuffo pesche nel vino per poter dire di aver ingerito un pò di vitamine della frutta.

    IO sono questa ( ma sono anche tanto altro, tanto per la cronaca).

    Con il mio RSA, ora so che posso essere una persona migliore per gli Altri e per me stessa.

    Fondamentalmente berrò tutto quello che non vi potrò offrire perchè sarete troppo sfatti e troppo alticci per i miei gusti.

    Sorge un piccolo problema: il mio concetto di TROPPO e il mio concetto di GUSTO.

    Mi dispiace per voi.

    H. 16:00, posto X, giorno Y, gente XX YY XY YX e A (A= asessuati)

    Ragà… negroni?