• Il riflesso e il teatro

    Il teatro della crudeltà di Antonin Artaud, La camera chiara di Roland Barthes, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica di Walter Benjamin… E ORA QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO! Tranquilli dunque: nonostante il titolo, nessun mattone polacco minimalista in arrivo.

    È che passaggiavo per Docklands (non London, ovviamente) verso gli Studios, e mi dovevano comparire da un momento all’altro sulla destra, ma c’era questa enorme vetrata che rifletteva, coerentemente in prospettiva e per un lungo pezzo di camminata, un altro palazzo proprio dove dovevano sorgere i teatri di posa.

    Per ora ho preferito non fotografarli, chissa se arriverò a lavorarci? Quindi per sopperire vi metto qualche foto del contesto, di questo “block” un po’ isolato e sui generis.

    Nei loro credits vantano opere come Kath & Kimderella e Ghost Rider–parliamone!–, ma anche Segnali dal futuro (OK, forse anche questo rientra nella categoria “spettacolare ma privo di senso”, ma almeno d’autore), Killer Elite e Nel paese delle creature selvagge.

    Un senso di disponibilità cui non ero abituato mi sorprende al gabbiotto. (Cinecittà: parcheggia la macchina, dovrei essere sulla lista, non sono mai sulla lista, chiama la produzione che chiami il gabbiotto, fa’ la fila, lascia un documento, ottieni il badge, riprendi la macchina, fa’ manovra e gira intorno al gabbiotto, struscia il badge… e ora in bocca al lupo con gli ammortizzatori!)

    Ho fatto un altro po’ di visite di persona, ma pare che si siano trasferiti tutti negli ultimi mesi… così mi lascio convincere e torno ad usare un po’ le email (tra chi mi conosce, chi l’avrebbe detto sarei riuscito a snobbarle tanto?). Poi ci sono le offerte di lavoro online, alcune allettanti ma poco compatibili col mio visto; ma al cinema c’è il vantaggio che tutti i progetti hanno una scadenza abbastanza precisa e a breve termine, perciò il limite categorico dei sei mesi per datore di lavoro pare una preoccupazione quasi superflua.

    Di poche ore fa, comunque, la grande notizia: domani primo giorno sul set in un altro continente!

    È un po’ distante, dalle parti nostre si sarebbe usata l’espressione Culonia Occidentale, ma chi sa qui come usa… e comunque non ci lamentiamo.