• …. Melbourne, quando i diritti dei lavoratori sono come le olive verdi nel martini cocktail: un rarità per pochi eletti.

    … Adoro il martini cocktail e adoro osservare chi me lo prepara. Ho provato attrazione per almeno l’80% di loro (XX o XY o YY o A) e ho capito solo con il tempo il perchè: la cura nel dettaglio, la “frivolezza”, quella maledettissima oliva verde che nella coppa Martini annega con gioia, un po’ come la ciliegina caramellata e zuccherina del Vodka Sour che madresanta è come la giuggiola nel ghiacciolo Calippo della fine degli anni ’80. Non puoi farne a meno. Ti senti stra- coccolato e amato: il mondo ti sorride e anche il/la  barista. Una svolta.

    Dunque… la svolta, qui a Melbourne, non credo esista. O almeno non per me.

    Partiamo dal presupposto che qui un Martini cocktail costa quanto l’abbonamento mensile (da residente) della metro di Roma, motivo per cui,  ne faccio volentieri  a meno. Ma in contesto lavorativo, le olive verdi, esistono?

    Anche no.

    HO ricominciato a mangiarmi le unghie e ora capisco il perchè: mi rode profondamente.

    Ho iniziato il mio lavoretto da waitress esattamente mercoledì  e il giorno stesso ho saputo di lavorare in nero e con una paga al minimo sindacale (sindacale de che ?) . Insomma, anche gli australiani hanno adottato la tattica italiana del ti sfrutto, ti sotto-pago e se ti fai male o ti ammali sei , senza saperlo, il prossimo protagonista di ” Chi l’ha visto?”.

    Allora, chiariamoci: non dico che tutti gli australiani sono così ma MAI nella mia vita ho dovuto assistere a contesti lavorativi così limitanti e limitati……

    ELENCHIAMO..

    -non si mangia. Se vuoi mangiare, paghi

    -non si beve. Non credo esista l’opzione “PAGHI”, N.D.

    – un normale lavoro prevede una pausa ogni 4- 5 ore? SCORDATELO. Muori sobrio, affamato e senza l’ultima sigaretta, STRONZO.

    – non ci si diverte, non si scherza con i colleghi, non si cerca di alleggerire sta “pesantezza esistenziale”. FANKULO. FANKULO. FANKULO.

     

    Lo chef (italiano di appena trent’anni):

    Rossana, ma dove lavoravi prima? Ti piace qui?

     

    Io (in crisi d’astinenza da sigaretta e inkazzata nera)

    Guarda N. ( nome chef N.D., causa censura)… lavoravo a Parigi e onestamente mi manca da morire il posto dove lavoravo. Altra storia, altra gente.

    Lo chef

    Ti capisco, ….porcoxxxo e xxxx xxx xxxxxxxx xxxx … stì bastardi..

     

    IO e lo chef ci siamo capiti.

    Io sono totally  on  e in  black.

    Lui totally bad. 

     

    Chef N. adoro quando bestemmi, sarai il mio migliore amico.

     

    Rosa Luxemburg ti amo.

    Che la rivoluzione abbia inizio.

    Ma prima, datemi l’olivetta suicida nel Martini cocktail.

     

    https://www.youtube.com/watch?v=rS6k0eoc_H4