• La prima volta che ho guidato a sinistra

    Il secondo turno di guida è di Anna: anche lei ha già guidato a sinistra, e per di più ama guidare pure lei! Mannaggia, una macchina sola e tre guidatori, sarà un tira e molla fino alla fine.

    Nel pomeriggio facciamo uno stop in una anonima cittadina minore, e finalmente viene il mio turno. Il sole sta tramontando, indosso i miei nuovi occhiali e mi devo confrontare con una macchina “ribaltata” e con dei pazzi che guidano contro-senso… e con il cambio automatico! Ben presto, mi rendo conto che tutte queste variazioni contemporanee rendono il processo piuttosto arduo, così decido di rinunciare per qualche minuto all’unica variabile su cui ho modo di intervenire.

    C’è da dire che con le macchine qua ne ho già combinata qualcuna: uscendo tutti assieme il proprietario magari mi fa “Are you going to drive?”, perché vado instintivamente sul lato destro considerandomi passeggero; oppure, da passeggero a sinistra, una volta ho tolto il freno a mano…

    Ma in questo caso c’è il buon Stefano che continua a ripetermi la cosa che meno mi sarei aspettato di sentirmi dire durante questa nuova esperienza di guidare a sinistra: “Giacomo, guida più a destra!”. A quanto pare, infatti, il problema principale non consiste nel guidare al contrario (basta imboccarla bene appena rimessa in moto l’auto, secondo me), bensì nel rifarsi il senso delle misure del veicolo dal posto del (nostro) passeggero. Si tende infatti a stare lontani dalla corsia centrale ed ad accentuarlo ancora di più ogni volta che si vede qualcuno arrivare dal lato opposto; e finché a sinistra ci sono linee, va tutto bene; quando finisce la carreggiata, invece…

    Ad ogni modo, non guidavo da due mesi e una settimana, ed ho nostalgia della mia Bartmobile (anche di questo, riparleremo prossimamente)… Guidare a sinistra? SI PUÒ FARE!

    (e, a dir la verità, ancora non sappiamo dove dormiremo stanotte…)